La depressione post-partum interessa il 10-20% delle donne che partoriscono. I sintomi che caratterizzano questo disturbo sono: sentimenti di inadeguatezza, di incompetenza e di disperazione, collera, ipersensibilità, ansia, vergogna, odio e trascuratezza verso se stesse e verso il bambino, disturbi del sonno e dell’appetito, calo del desiderio sessuale e pensieri suicidari. Altri sintomi, riferiti da madri che presentano questo disturbo riguardano pensieri di carattere ossessivo relativi al bambino, paure immotivate e non legate alla situazione reale di far cadere e fare male al proprio figlio.
La depressione post-partum si sviluppa entro 6-9 mesi dal parto con un picco tra le 8 e le 12 settimane. Produce nella madre una generale limitazione nell’espressione dell’affettività visibile dall’aspetto triste, teso, ansioso e talvolta irritato del volto, che si esprime nella tendenza a evitare il contatto fisico e visivo con il proprio bambino, non coinvolgendolo nelle attività di gioco o punendolo. Questo ha indubbi effetti negativi sulla relazione madre-bambino presente e futura.
Attraverso un percorso psicoterapeutico è possibile uscire da sofferenza e tristezza e migliorare la propria capacità di gestire problemi, situazioni considerate insuperabili, il rapporto madre-figlio. Come? Attraverso una relazione accogliente e non giudicante che ci aiuti ad identificare le risorse presenti in ognuno di noi, per poter superare così i dubbi su se stessi e sulle proprie competenze genitoriali, e il difficile momento che si sta attraversando.