Le difficoltà che possono incontrare i propri figli già nei primi anni di vita possono essere numerose. Le principali manifestazioni di disagio, caratterizzate da importanti stati di sofferenza dei figli e da un poco piacevole clima familiare, che più frequentemente portano la coppia genitoriale a rivolgersi ad un professionista sono:
Disturbi dell'apprendimento – sono difficoltà ad apprendere i concetti basilari della lettura, della scrittura e del calcolo. Creano situazioni di disagio nel bambino, provocando stanchezza, demotivazione e possibili danni all’autostima legati anche al confronto con i pari.
Difficoltà a mantenere l’attenzione – la difficoltà d’attenzione si caratterizza per una debole capacità di concentrarsi, di fissarsi su un compito, di organizzare e poi concludere il proprio lavoro. I bambini con tale difficoltà non sembrano ascoltare ciò che si dice loro, tanto che il loro lavoro è spesso trascurato e presenta numerosi errori.
Iperattività – si caratterizza per un’attività motoria esagerata per l’età, bambini che corrono, si arrampicano, sembrano “saliti su di una molla”. A scuola i bambini sono agitati, turbolenti: si dondolano, maneggiano sempre qualche cosa, muovono le gambe. Ci può essere anche un’impulsività unita a difficoltà a rispettare le regole e il ruolo: interventi improvvisi in classe, nessun rispetto delle consegne, fino ad arrivare a disturbi comportamentali tipo collera e aggressività.
Disturbi della comunicazione – Si possono manifestare difficoltà connesse alla comprensione linguistica e difficoltà connesse prevalentemente alla produzione corretta delle parole, oppure difficoltà relative al normale fluire e alla cadenza della voce, come la balbuzie. I Disturbi della Comunicazione possono avere anche origini principalmente di carattere psicologico-relazionali. I disturbi della comunicazione appartengono ai disturbi dell’età evolutiva e sono: balbuzie, disturbo dell’espressione del linguaggio, disturbo di fonazione, mutismo selettivo, tic.
Disturbi del comportamento e della relazione con gli altri – manifestazioni di aggressività (verso i bambini, verso altri componenti del nucleo familiare, verso altre figure adulte o indirizzate verso se stessi) oppositività, isolamento, ansia sociale, forte timidezza.
Difficoltà che coinvolgono il sonno – incubi notturni, angoscia nel rimanere soli nella propria stanza, difficoltà nel prendere sonno, insonnia.
Problemi nell’area dell’alimentazione – difficoltà nello svezzamento, rifiuto del cibo, voracità, obesità infantile, desiderio smodato di mangiare.
Problemi del controllo sfinterico: defecazione e minzione.
Disturbo d’ansia di separazione : il bambino manifesta un’intensa sofferenza nell’allontanamento dai genitori o da altre persone care, ha problemi ad andare a scuola, a dormire da solo e può risultare preoccupato, fino all’ossessione, che possa succedere qualcosa di grave alle persone significative.
Disturbi delle capacità motorie: sono disturbi legati alla coordinazione motoria: si possono rilevare goffaggine, lentezza, difficoltà anche in attività semplici come il camminare.
Disturbo della condotta: incapacità di mantenere un atteggiamento sociale accettabile. Chi ne è affetto presenta insofferenza alle regole, aggressività verso persone, animali e cose, gravi problemi emozionali e comportamentali (es. rubare, avere comportamenti violenti).
Mutismo selettivo: il bambino si rifiuta di parlare in determinate circostanze o con determinate persone, il che può essere legato allo stress di un cambiamento.
Le paure che, se protratte, assumono rilievo significativo e finiscono per limitarel’autonomia, la socializzazione o altri aspetti della vita del bambino (es. paura di andare a scuola, paura del buio, paura immotivata di perdere una persona vicina, paura di una specie animale).
Gli stati di ansia con gli adulti e i coetanei : timori eccessivi del giudizio dell’adulto e dei rimproveri, preoccupazione di non essere all’altezza con i coetanei.
Vi sono poi delicate situazioni che durante il suo percorso di crescita il bambino si può trovare ad affrontare quali: la gelosia per l’arrivo di un fratellino o una sorellina, la separazione dei genitori e casi di grave malattia o morte di un genitore / persona cara.
Chiedere una consulenza ad uno psicologo-psicoterapeuta specializzato in infanzia e adolescenza può offrire uno spazio di confronto psico-educativo sulle difficoltà che i propri figli stanno portando alla luce. e dare alle mamma e ai papà gli strumenti per poterle affrontare in modo costruttivo e funzionale alla loro risoluzione.